Β Dazi, Dollaro e Commercio Globale con Ulisse Filipponi
L'intervista a Ulisse Filipponi, consulente finanziario, si Γ¨ concentrata sull'attuale scenario economico globale, in particolare sulle politiche commerciali degli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump, con un focus sui dazi e la svalutazione del dollaro.
La Strategia Economica di Trump
Filipponi spiega che la situazione Γ¨ piΓΉ complessa di quanto sembri. La politica dei dazi non Γ¨ casuale, ma fa parte di un piano piΓΉ ampio mirato a modificare la bilancia commerciale degli Stati Uniti. Essendo gli USA un paese prevalentemente importatore, l'obiettivo di Trump Γ¨ trasformarli in un paese esportatore.
Questa strategia si attua attraverso due leve principali:
- Dazi: Impongono un costo aggiuntivo sui beni importati, disincentivando le importazioni.
- Svalutazione del dollaro: Rende i prodotti americani piΓΉ economici per gli acquirenti stranieri, aumentando le esportazioni.
I "Collaboratori" Dietro la Strategia
Filipponi ha menzionato due figure chiave dietro questa politica:
- Robert Lighthizer: Responsabile commerciale nel primo mandato di Trump e grande sostenitore dei dazi e della rinegoziazione delle politiche commerciali, soprattutto con Europa e Cina.
- Steven Minar: Economista che ha pubblicato uno scritto sul ristrutturare il commercio globale proprio tramite dazi e svalutazione del dollaro.
La Logica Dietro Dazi e Svalutazione
La svalutazione del dollaro aumenta le esportazioni: se il dollaro Γ¨ piΓΉ debole, i prodotti statunitensi costano meno in altre valute, rendendoli piΓΉ appetibili per gli acquirenti stranieri (es. un iPhone che costa meno in euro). Al contrario, i dazi riducono le importazioni: applicando tasse sui beni importati, questi diventano piΓΉ cari e meno competitivi sul mercato interno statunitense. La combinazione di queste due politiche mira quindi a diminuire le importazioni e aumentare le esportazioni, ribaltando la bilancia commerciale.
Precedenti Storici: L'Accordo Plaza
Un precedente storico simile Γ¨ l'Accordo Plaza del 1985, quando Stati Uniti, Francia, Germania, Inghilterra e Giappone si accordarono per una svalutazione coordinata del dollaro, sempre con l'obiettivo di favorire le esportazioni americane. Sebbene tale accordo abbia avuto effetti negativi per altri paesi (come la bolla speculativa in Giappone), per gli Stati Uniti funzionΓ².
La differenza principale con oggi, sottolinea Filipponi, non Γ¨ tanto economica quanto relazionale: all'epoca ci fu un accordo multilaterale, mentre oggi Trump ha agito unilateralmente, facendo leva sulla potenza commerciale degli USA.
Impatto per l'Italia e l'Europa
Per l'Italia e l'Europa si prospetta una situazione di grande incertezza. L'Italia, essendo un paese esportatore e avendo gli Stati Uniti come primo cliente (con esportazioni di circa 40 miliardi l'anno), subirebbe un impatto significativo dai dazi. Questi ridurrebbero le entrate e comporterebbero un'erosione diretta a causa delle tasse, disincentivando le esportazioni. Questo si tradurrebbe in una crescita economica piΓΉ lenta per l'Italia.